“Chiedimi” è una provocazione. È la rabbia che nasce dal non ritrovarsi più nei giorni che si confondono. È l’abitudine che si prende tutto, mescolando i ricordi di ciò che è successo con l’idea di ciò che succederà, lasciandoci soli.
È il secondo singolo tratto dal concept album “Punto a capo”; se “Insonnia” era la pura descrizione di uno stato — il limbo di chi non dorme —, questo brano è un domanda retorica soffocata dalla frustrazione, l’aggressività che nasconde una richiesta d’aiuto. Qui i rumori sono quelli di una lavatrice, elettrodomestico circolare e ripetitivo, oggetto d’abitudine.
“Che senso ha chiedere cosa hai fatto ieri se tutti i giorni sono uguali a se stessi?”