Eppure una volta qui era tutto Sean Connery. Il nuovo singolo di Vike distrugge con ironia convenzioni e clichè, prendendo in giro la retorica sociale tipica dei nostri tempi. E così la banalità diventa strumento di narrazione, con luoghi comuni che si susseguono senza tregua per sfociare in un ritornello vagamente nonsense che ti resta attaccato ai pensieri.
Una produzione (firmata Davide Ghione, V3 Recording) che affonda le sue radici negli anni d’oro del brit-pop, con una ritmica sbarazzina e un’atmosfera leggera con qualche riferimento al più recente cantautorato italiano. Un suono che, come ogni volta, si discosta da quello precedente, e che cerca di evolversi con una scrittura sempre ironica e innovativa.
Dopo “Distante” e “Relazioni Chimiche”, Vike sforna un’altra perla, che rivedremo sicuramente come protagonista nel suo primo album, di prossima uscita quest’autunno.